- TitoloFigure
- Autore Arturo Vermi
- Anno 1963
- Classificazione Painting
- Dimensioni Height: 69 cm Width: 104 cm
- Edizione Unique
- Materiale Acrylic on cardboard
Descrizione
"Come per molti artisti della sua generazione, gli esordi di Arturo Vermi si svolgono, dopo un primissimo periodo figurativo di matrice espressionista, nell’ambito dell’Informale. Alle pennellate materiche delle prime opere si sostituiscono presto composizioni con forme geometriche – quadrati e rettangoli – sempre più regolari. La tavolozza è sempre scura e il gesto comunque protagonista, ma evidente è il progressivo allontanamento dalla tendenza informale verso nuove forme espressive. Una tendenza che si delineerà con maggior evidenza tra il 1959 e il 1960, quando nascono i primi lavori denominati Lavagne e Lapidi. Anche grazie a un soggiorno parigino, durante il quale ha occasione di conoscere la ricerca di artisti quali Dubuffet, Fautrier e Soulages, Poliakoff trova nuove strade espressive che, pur conservando l’impetuosità del gesto e la scelta cromatica dell’Informale, lo conducono a una nuova riflessione sullo spazio e sul segno. [...] Anticipati dalla serie delle Lavagne e delle Lapidi, i Diari segnano il definitivo abbandono dell’Informale nella direzione di una ricerca sul segno. In una Milano culturalmente molto vivace, Vermi incontra Agostino Ferrari, Ugo La Pietra, Ettore Sordini e Angelo Verga e con loro fonda il Gruppo del Cenobio. Il sodalizio è breve ma intenso: i cinque artisti condividono l’ipotesi di una ricerca che resti estranea alle logiche del mercato, cercando risposte in un’arte segnica, profondamente evocativa, quasi una scrittura privata, in linea con le tendenze d’avanguardia che avevano generato fenomeni come Azimuth o il Gruppo T, ma ancora fedele all’idea di pittura.
Negli anni successivi, con la frequentazione di Lucio Fontana e degli artisti del Quartiere delle Botteghe di Sesto San Giovanni, dove anche Vermi risiede a partire dal 1964, la svolta è definitiva. Abbandonati i retaggi dell’informale, Vermi trova il suo segno: un segno inconfondibile, di straordinaria efficacia, in cui risiede l’essenza stessa della sua ricerca, la sua straordinaria capacità di sintesi: una sintesi perfetta, assoluta, che sa includere in un unico tratto tutta la conoscenza." - Arturo Vermi, "Dalla figura all’informale"
Bibliografia
ACCAME, VIncenzo, VETTESE, Angela, "Il gruppo del Cenobio" in "Arte italiana. Segno e scrittura", ed. Banca Commerciale Italiana, Milan, 1996
Sitography: VERMI, Arturo, "Dalla figura all’informale", www.arturovermi.com
arturovermi.com/dalla-figura-allinformale/
Sitography: VERMI, Arturo, "Dalla figura all’informale", www.arturovermi.com
arturovermi.com/dalla-figura-allinformale/
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