• Tir nan Og no.2
  • TitoloTir nan Og no.2
  • Autore Lisa Castellani  
  • Anno 2008
  • Classificazione Drawing
  • Dimensioni Height: 100 cm Width: 100 cm
  • Materiale digital print and marker on transparent PVC
Descrizione
"Adesso che è in questa rappresentazione fotografica, nella documentazione della sua stessa sparizione, sotto forma di assenza, se n'è volata via, e la metafora del palloncino ne racconta tutta la delusione infantile, lo sgomento sorridente: la sorridente depressione femminile. Questa ragazza ne approfitta per giocare ancora un po' in sua assenza, è come il piccolo Ernst di Freud che in assenza della madre, uscita di casa per fare la spesa, passa la mattinata in camera a fare il gioco del rocchetto: lo getta al di là della sponda del letto e quando sparisce dice fort, quando appare dice daaa. Freud spiega che il rocchetto sostituisce la madre. Questa ragazza usa il palloncino al posto del rocchetto, ma il gioco è lo stesso, lo lancia nel cielo e lo perde, a una certa altezza ne scatta le foto, una due, tre, tante, nell'aria lo pensa. L'arte è svanita. L'arte sostituisce la madre. Trovandosi nel punto opposto della storia, opposto a quello della ragazza di Corinto, ne approfitta per giocare con la stessa solitudine, la stessa femminilità di ragazza, il suo simbolo che svanisce nell'aria: Plinio il vecchio racconta che l'arte è nata a Corinto un pomeriggio che una ragazza - di nome Dibutade - s'è messa a disegnare contro la parete la sagoma del ragazzo che l'aveva appena lasciata, rimasta a sognare. Quest'altra adesso ne dà la notizia, l'arte è scomparsa, dileguata nell'aria. Ne aveva fatto la sua adolescenza, sostituiva qualcosa. Ce ne sono molte di queste ragazze che da qualche tempo ne sognano riti e miti, ne giocano i sogni e i simboli, e ne fanno la scena secondo la mitologia della loro leggerezza di ragazze. Chiedono incontri, si fanno sotto e cercano i posti dell'arte. Ne ricordano l'incertezza dei ricordi, dei sensi. Si muovono a memoria, e a differenza dei maschi praticano la mitologia dei misteri, ne danno la temperatura, la temperie visionaria: è femminile oggi la migliore agonia dell'anima, dell'arte. La meteore del palloncino che sale è la metafora del respiro che si perde, dell'ispirazione espirata. Chi guarda ne sospira, ma è il vuoto, la paura della vertigine che sale, che preoccupa gli umori di chi resta a terra, e ne sa l'ultimo respiro. Tutto questo non è volontario, non è intenzionale, ma fa più preciso il segno di quello che accade: il gioco è impersonale solo per fare più generale l'idea che vi si recita."- Salvatore Fazia, "Lisa Castellani"
Mostre
"Tir-nan-Og", Loft Arte, Valdagno, 2008
Bibliografia
BIBLIOGRAFIA: A.A. V.V., "Artefatto 2010. Candy world", comune di Triesta, 2010.
Viewable online at
docplayer.it/17407875-Poli-di-aggregazione-giovanile-del-comune-di-trieste-piazza-della-cattedrale-4-a-34121-trieste.html
Sitography:
GALLERIA LOFT ARTE, "Lisa Castellani", undo, 18 aprile 2008.
1995-2015.undo.net/it/mostra/70002