"L'osservazione intensa della natura lo porta a scoprire, come per incanto, un modo assolutamente originale di esprimere i propri pensieri: costruire un alfabeto di segni e simboli ispirato ai fenomeni della natura e della campagna. Nasce così il linguaggio di Narduzzi che si esprime, già all'inizio del 1974, principalmente con le pitture su tele ricavate da sacchi di lino e canapa e poi con i bassorilevi: i segni diventano un mondo misterioso tutto da scoprire e interpretare." - Agostino Bagnato, "Natura e sentimento nell'arte di Francesco Narduzzi"

"Francesco Narduzzi. Sentimento segno e natura", Palombara Sabina (RM), Castello Savelli, 2003.

AA.VV., "Tarquinia. Proposta alla quadriennale istituzioni e ricerca", Editrice del carretto, Roma, 1979, pp. 7-8.

BAGNATO, Agostino, CRESCENTINI, Claudio, curated by, "Francesco Narduzzi. Sentimento segno e natura", erreciemme, Roma, 2003, p.10/70.